IL SUBLIME.

Mi sono sempre definita una persona particolare perché non ho mai sopportato quella continua voglia di omologarmi agli altri per non sentirmi diversa. Ogni tanto mi diverto a guardare la gente sempre più attratta dall’idea di perfezione imposta dalla società. Sono tutti sedotti dalla concezione tecnicistica del Bello, non curando altri aspetti che a mio avviso sono molto più rilevanti. Per molti, si sa, che è più importante apparire e non essere…ma per me non è così. Io sono più per la ricerca del sublime…”produrre la più forte emozione che l’animo umano sia capace di sentire”. Secondo Kant il sublime non è la natura bensì è l’uomo che prende coscienza della sua superiorità grazie alla sua morale e alla sua ragione; secondo Schopenhauer il Bello è semplicemente il piacere provato guardando un oggetto piacevole, mentre il sublime è il piacere che si prova osservando la potenza o la vastità di un oggetto che potrebbe distruggere chi lo osserva. Secondo questi filosofi, l'uomo è un essere finito che tende all'infinito, cioè è alla costante ricerca di un bene o di un piacere infinito, mentre nel mondo finito a sua disposizione non trova che risorse limitate. Quello che mi continuo a chiedere è: l’uomo troverà mai la sua felicità?

Commenti

stoneeaten ha detto…
La sensazione di rifiuto all'allinearsi al basso la conosco bene...ne ho giusto parlato 1 settimana fa...

Non ho studiato mai filosofi o simili, quel che ho letto è stato solo per passione... so quello che l'esperienza mi ha fatto comprendere e quello che il mio cervello mi ha fatto elaborare: e so solo che il BELLO è ciò che ti rapisce: nè l'esperienza, nè il pensiero lo sanno prevedere o razionalizzare, ma solo interiorizzare.

Vorrei essere capace di filosofeggiare con paroloni, ma quando parli di felicità posso solo fare riferimento ai momenti della mia vita: per esempio, ho sentito, provato, odorato, toccato... la felicità quando mi sono trovato con a fianco la donna x me più bella del mondo, sulla cima e il mondo sembrava tutto ai nostri piedi. Ma questa è un'altra storia...
buona vita
Faby ha detto…
Wow...beh, sono contenta si sentire che qualcuno riesce a scostarsi a questa incapacità di essere felice. Rimango, comunque, dell'idea che il BELLO rapisce ma il SUBLIME ti travolge totalmente;)
stoneeaten ha detto…
il vero interrogativo che porto dentro è sulla "temporaneità" della felicità.
Cioè: noi facciamo esperienza della felicità come se fosse punti di una linea discontinua...
Si può essere felici e toccare il cielo con un dito cucinando per gli amici, su un palco travolti dagli applausi dopo un concerto, dopo aver finito di verniciare la propria casa, bruciando di desiderio dopo un tango o volteggiando a perdifiato in una salsa..., sentendo che le prime parole di mio fratello sono state "MAA" (per la cronaca, MAA sono io), vedendo sorridere la ragazza dietro il bancone intanto che ti sta preparando il tuo bicchiere...
Così come il SUBLIME che ti ho descritto prima, ha avuto termine...lei non c'è più, quella montagna non fa più quell'effetto.
ma la felicità "continua" nel tempo è una esperienza che mi manca. Sembra sempre a termine. Sembra sempre sfuggirmi. Probabilmente ha radici più profonde. Bhè io sto scavando, quando ci arrivo faccio un fischio.
(certo che se prendessi una pala e scavassi anche tu qui a fianco, magari ci arriviamo prima!)
Faby ha detto…
Già...la felicità è effimera o esiste quella a lungo termine? Molte volte mi chiedo vedendo le coppie di anziani, quelle che si tengono ancora mano nella mano, come sono riuscite a fare della felicità un duraturo piacere...forse perchè hanno trovato quella giusta chiave di lettura nell'apprezzare anche le piccole cose...infatti, secondo me la felicità è fatta di attimi che possono anche essere continuativi nel tempo...ma bisogna farli propri e assaporarli fino in fondo. Il gusto della felicità deve saziare la ricerca continua del piacere...dobbiamo scavare a fondo nelle nostre emozioni;)
digito ergo sum ha detto…
Mah, sarà che io SCIOPENAUER lo adoro, sarà che la gente cerca non sa cosa, ma lo trova sempre, sarà che cercare non si sa cosa mi intristisce sempre un po'.

L'uomo la troverà la felicità, nel momento esatto in cui saprà ridefinirne il significante, MA PERÒ, non per forza, il significato.

Che, a leggerlo così, 'sto commento, può sembrare caustico. Infatti lo è.

;-)
Anonimo ha detto…
passavo per lasciarti un saluto, avevo anche "poco tempo"... MA....
Non sono di solito un lettore dei commenti , leggo il post e commento in maniera del tutto spontanea e spesso fuori luogo e fuori tema e fuori pista, ma l'argomento è troppo stuzzicante e stimolante per esimermi, per non lasciare traccia.
Ho letto stoneeaten rimasto ben impressionato dalle sue parole, forgiate nella roccia e nelle esperienze, leggo poco in rete di cosi profondo e realmente sentito, anche io come lui, come te stone, ho letto e mi sono interessato solo di cose che avevano un certo magnetismo nei miei confronti, pero'..pero' credo che in effetti la felicita' non è una cosa cosi facile da raggingere, non è una sensazione legata in maniera fisica o meccanica ai sensi tattili o visivi...scalare una montagna è una frase inserita in molti discorsi per rendere l'idea di quanto sia difficile fare delle cose, tu lo hai fatto a quanto pare, sai quindi che la felicita' per prima cosa va guadagnata e VINTA, per questo credo che fab si ponesse dei dubbi , sull'esistenza della possibiita' di essere felici a priori, di diventarlo semplicemente vivendo...
Io penso che vita e felicita', avere una bella sensazione sulla pelle ed essere felici, siano cose ben diverse...
Sono argomenti personali e profondi e densi di mille sfumature, lo so...
Ma mi piace sapere che felici si puo' essere solo se si combatte, come fai tu, come sono certo che fa faby, come io ho smesso di fare da molto.
Con rispetto e simpatia

Fab io vado a rimini. per il week
un bacione
Faby ha detto…
Esatto Dubba...tu sai sempre leggermi dentro! Era proprio quello che intendevo;)...Mi piace pormi domande importanti, mi piace riflettere, mi piace confrontarmi e apprendere ciò che non conosco. E' vero, io lotto sempre per raggiungere qualcosa, sia nella vita e sia nell'amore. Diciamo che le mie belle soddisfazioni sono dovute grazie a questo mio modo di fare:D!

Ps Anch'io vado a Riccione, ma il prossimo w-end...Ieri la mia amica mi ha supplicata di andare lì con lei...non posso deluderla;)...A presto:*
ecco la donna per me. che ascolta yann e scrive di omologarsi, di che merda omologarsi e ci mette dentro i filosofi e la loro concezione dell uomo. concordo.
Unknown ha detto…
...tu ricerchi il sublime?

Io sono sempre stato dell'idea che "felicità" è semplicemente non aspirare ad obiettivi irrangiungibili...perchè nel ricercarli, la tua felicità svanisce...

per quanto mi riguarda personalmente, trovo la felicità molto noiosa...mi scuso da subito con tutti i presenti per il mio essere un po' controcorrente.

ciauz

MoF

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