CARPE DIEM.

Molti dicono che il matrimonio sia la tomba del desiderio…allora mi chiedo se sia giusto ricevere meno giuramenti d’amore e più carezze, baci, passione improntando il rapporto sui tira e molla. Equilibrare la frustrazione per le assenze del partner e la soddisfazione per le sue attenzioni…E’ questo quello che fa bene alla coppia? L’insicurezza? Si dice che il non arrivare a possedere chi si desidera cementa il desiderio e lo rinnova. Secondo questa logica dovremmo abbandonare l’idea di trovare il principe azzurro e accettare di trovare un partner che va e viene non ascoltando più il detto: “meglio soli che mal accompagnati” ma il “carpe diem”. In questi casi non ci si definisce più soli ma diversamente accompagnati…sarà questa la fine dei single?

Commenti

pansy ha detto…
Io vado controcorrente.
In amore ci si deve dare completamente!! Amare significa impegnarsi e lasciarsi andare.
Il desiderio si può nutrire anche per una persona con cui viviamo tutti i giorni e con la quale si è sposati!!
Dipende tutto da noi!
Un bacetto amica virtuale;)
Faby ha detto…
@ pansy: Ma infatti secondo me il matrimonio o la convivenza sono segni di stabilità...ma si sa che ai giorni d'oggi tutto ciò fa paura e molte persone scappano dai rapporti. Diciamo che io la vedo come te, però da single ti dico che è difficile costruire una relazione perchè si ha poco voglia di dedicarsi totalmente all'altro e ci si accontenta delle briciole di noi stessi.
Faby ha detto…
Ps Un bacione grande :)
Anonimo ha detto…
Mamma mia, qui si discute di cose serie…
non sono convinto di far parte di quel tipo di persone, ma provo ugualmente a commentare.
Io credo a due cose fondamentali, la prima è legata alle coincidenze, che spesso per non pensarci su troppo la gente chiama destino.
Io al destino non ci credo, non mi va che si possa racchiudere un evento, una situazione, fortunata o non, con una parola, come se volessimo scaricare le colpe, privare noi stessi anche della piu’ piccola responsabilità.
Le coincidenze servono a far nascere o a privarci delle esperienze, di tutti i tipi, anche quelle d’amore.
Un incontro, una stretta di mano, un inciampare in uno sguardo, il perdere un treno e ritrovarci su quello dopo davanti all’uomo o alla donna che diventera’ la nostra vita.
Quindi sposarsi, convivere o diventare un eterno single da rimorchio del sabato sera è spesso dettato
dalle coincidenze.
La seconda importante variabile è il nostro carattere (anch’esso formato attraverso anni di dna, scelte, e coincidenze e avvenimenti).
C’e’ chi e’ portato alla ricerca della stabilita’, al bisogno di non essere solo, alla voglia di scendere a compromessi, compromessi che sono fondamentali quando si vive assieme.
Poi ci sono quelli che hanno paura, o che sono troppo timidi con se stessi.
e…. poi ci sono quelli come me. (terza categoria non menzionata)

mi piace ricordarmi di un passo, un monologo che dice molto su questo argomento…

DON GIOVANNI - Ti par bello avere il vezzo della fedeltà, questo falso onore, seppellirsi per sempre in una sola passione, ed esser morto fin dagli anni giovanili a qualsiasi beltà che nuovamente possa impressionare i nostri occhi? Dovunque io la trovi, la bellezza mi conquista, e cedo volentieri alla dolce violenza con la quale mi attira. Per quanti obblighi abbia preso, l’amore che ho per una donna non induce assolutamente l’anima mia ad essere ingiusta verso le altre; conservo occhi per vedere i meriti di tutte, e concedo a ciascuna quelle attestazioni e quei tributi che la natura rende doverosi. Come che sia, non posso rifiutarmi di offrire il mio cuore a ciò che mi par degno d’essere amato: ne avessi diecimila, di cuori, e un bel volto me li chiedesse, tutti li darei. Le simpatie nascenti, in definitiva, hanno un fascino inesplicabile, e tutto il piacere dell’amore è nei suoi mutamenti. Ma una volta che la conquista è fatta, non c’è più nulla né da dire né da volere; tutto il bello della passione se n’è fuggito via, e nella tranquillità di quell’amore finiamo per addormentarci, finché un nuovo oggetto non viene a risvegliare il desiderio e a sedurre il nostro cuore con l’attrattiva irresistibile di una conquista da fare. Infine, niente è così dolce come il trionfare sulla resistenza di una bella personcina; ho la stessa ambizione dei conquistatori, che volano perennemente di vittoria in vittoria e non possono risolversi a porre un limite al loro volere. Nulla può arrestare l’impeto dei miei desideri: ho un cuore che può amare il mondo intero.

Gio'

gpq.splinder.com
Faby ha detto…
@ gio': Eggià...mi trovo perfettamente d'accordo con ciò che hai postato. Non riesco a non donare agli altri il mio cuore e se ne avessi migliaia li donerei tutti...anche se so che è sbagliato!
Un abbraccio:)
AndreA ha detto…
Credo che bisogna trovare quell'equilibrio dinamico, forse un po' instabile, ma che in ogni momento si ricrea. (A prescindeere dal tipo di unione)
Quel sentirsi Uno con il proprio partner (anche se fosse dall'altra parte del mondo), sentirlo come se stessi. Io dico sempre "cucito addosso". :-)

E' bellissimo perchè in questa condizione, tutto viene fatto con semplicità, con naturalezza e lo si fa con l'interesse che è Tuo-Nostro, ossia di quell'Uno.
Insomma è ... Amore.

Concordo con te sulla poca volgia di "impegnarsi" ...

Un abbraccio forte. :-)
Clelia ha detto…
Bè io preferisco sicuramente stare "meglio sola che male accompagnata". Le favole poi non ci credo più. Sposarsi o convivere è un gran passo, include arrivare a dei compromessi a cui talvolta uno dei due non vuole cedere. Sono d'accordo con te quando dici: "si ha poco voglia di dedicarsi totalmente all'altro e ci si accontenta delle briciole di noi stessi"

Clelia
Pupottina ha detto…
il matrimonio, come ogni relazione, va alimentato giorno per giorno... secondo me, i tira e molla sono una sorta di gavetta obbligatoria per stabilire quel rapporto dove non ci deve essere un io dominante ed uno che acconsente ad ogni cosa, ma due io che stabiliscono a priori di sopportarsi in eterno, rispettandosi, aiutandosi ed imparando a condividere l'avventura della vita.
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