L’ultima riga delle favole…
Sto leggendo il libro di Massimo
Gramellini: “L’ultima riga delle favole” e sembra proprio che lui abbia
risposto agli infiniti dubbi che, negli anni, hanno torturato la mia mente.
Proprio in un post avevo scritto quanto il termine “felicità” condizioni la nostra vita.
Proprio in un post avevo scritto quanto il termine “felicità” condizioni la nostra vita.
Nelle favole tutto si conclude con: “E
vissero per sempre felici e contenti”, ma sappiamo benissimo che la storia
dei due protagonisti inizia dopo quelle paroline magiche.
Chissà se la Cenerentola del 2012 sta
ancora con il Principe Azzurro?! Forse è più probabile che lei sia una
divorziata repressa e depressa, che disprezzi l’intero universo maschile e
tutto ciò che si avvicini al concetto di coppia.
Sicuramente non sono brava come
Gramellini nell’offrire un messaggio di speranza a chi crede nell’anima gemella
ed è intenzionato a cercarla; però, nel mio piccolo, posso affermare che prima
di pensare all’amore come una sorta di diritto di nascita: ”visto che sono
vivo, ho diritto all’amore”, dobbiamo comprendere quanto sia importante come
questo diritto va conquistato. Dobbiamo, in primis, sviluppare la capacità di
amare la propria anima per essere in grado di aprire le porte alla felicità.
-Vuole
dirmi con parole sensate in quale incubo mi trovo?-
-Alle Terme dell’Anima, signore.-
-Sono
morto, dunque?-
-A me non risulta. Lei è ricoverato qui per cominciare a vivere.-
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